Oggi ho scoperto un'innovativa ricetta per sgangherarsi dalle risate.
Ingredienti:
- Prendete un cane, possibilmente anziano e con iniziali sintomi di demenza, proprio come noi.
- Abituatelo a vivere in una casa che abbia la classica porticina per animali, in modo che sia indipendente nell'andare e tornare dal giardino.
- Lasciate periodicamente alcuni calzini in giro per la stanza, in giornate apparentemente casuali, in modo che il cane capisca che sono per lui e che quindi ne può nascondere almeno uno in giardino, dove meglio crede
- Abituate il cane in modo che, quando vi recate con lui in altre abitazioni, vi segnali la necessità di uscire sfiorando delicatamente la porta d'ingresso, con quel classico e chiaro messaggio che tutti i proprietari di cani dovrebbero riconoscere.
Infornate il tutto et voilà. Di seguito il procedimento sperimentato personalmente:
Da un paio di settimane ci siamo trasferiti per necessità lavorative a Terni, in un appartamento in affitto, che ovviamente non ha la porticina per animali. Ero tranquillo in cucina quando mi è parso di sentire un rumore provenire dal corridoio, dove pensavo fosse Chen, il nostro cane. Sono andato a vedere, pensando che stesse chiedendo con la zampina di uscire, ma non ho trovato nessuno, il cane probabilmente era ancora a ronfare in camera da letto, nella sua calda culla.
Dopo qualche minuto torno in corridoio e cosa vedo? Chen con un calzino in bocca, davanti all'uscio, che stava aspettando che qualcuno gli aprisse la porta per poter uscire e sotterrare la refurtiva!
Come mi ha visto, è tornato nella culla col calzino in bocca (e la coda tra le gambe)...
Fantastico, viva Chen, piccolo inesperto ladro! Questa è la seconda volta che vieni beccato (vedi Criminale beccato a Palazzago).
Attenzione, alla terza c'è il ritiro del patentino di cane da furbo!
:-)
lunedì 15 dicembre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Bitcoin deep inside
tic tac tic tac...
BitCiao
Frullano le idee, passa il tempo. In comune hanno il tic tac e in quest'ultima notte insonne ne ho contati troppi.
Facciamo il punto: il Bitcoin è passato da una valutazione di circa 100$ a pezzo a 1000$ in un mesetto, poi a marzo la discesa fino agli attuali 400$. In mezzo è arrivato il primo botto, che avevo subodorato già nel precedente post "Bicoin e caffè": la prima grande pseudo-banca di Bitcoin è saltata per aria, forse grazie a un simil-Madoff, facendo svanire con un click qualcosa come 900 milioni di dollari (forse stanno ripartendo, forse sono ripartiti, boh...). Non è stato nemmeno così difficile craccare la banca, è stato lo stesso creatore a prendere il sacchetto dei bit e andarsene una sera in punta di piedi, senza nemmeno lasciare la mancia!
Sarebbe dovuta essere la morte dei Bitcoin ma invece nisba. Solo un crollo del cambio, dovuto ai soliti fuggi fuggi, ma tutte le istituzioni hanno perseverato, spingendo per la moneta virtuale.
Quali sono i reali vantaggi e quindi il destino di questo BitMetallo?
E' come una carta di credito, posso girare il mondo con una password e un token di riconoscimento per spendere ovunque. Come una carta di credito, appunto.
E' come denaro contante, completamente anonimo, quindi posso anche comprarmi merce che è meglio che non venga rintracciata. Come denaro contante, appunto.
E' come un diamante, quasi impossibile da intercettare nelle più disparate transazioni internazionali, come un diamante, appunto.
E' come una transazione di valute estere sul Forex, oscilla in funzione di un mercato che è poco prevedibile ma anche poco sicuro da illecite manipolazioni, come lo furono i tassi europei oggetto di scandali bancari, proprio come una valuta estera, appunto.
Ma i veri vantaggi dei BitCoin, quelli per cui vale la pena convertire i nostri risparmi in questa grande operazione, li apprezzeranno solo le organizzazioni clandestine, grandi o piccole che siano. Nessuna tracciabilità, in tempi utili, e facilità di trafugamento.
La prima qualità, la non tracciabilità, sarà molto comoda ai delinquenti tradizionali: droga, armi, prostituzione, pedopornografia, delitti su commessa e via così, avranno una notevole semplificazione sulla loro retribuzione.
La seconda qualità, facilità di trafugamento, sarà invece apprezzata dai giovani delinquenti, quelle organizzazioni hacker che hanno ormai penetrato tutti i sistemi informatici del mondo, anche di quelli che producono e rivendono sicurezza a terzi. Questi pirati stanno solo aspettando con tutta calma l'arrivo di una nuova gran bella succulenta BitBanca, che sia leggermente più resistente a quell'anacronistico furto di hard disk perpetrato a marzo in quella bancucola da due soldi, che ha resistito giusto poco più di una stagione. Che tristezza...
Stanotte mi sono aperto un conto bitcoin in una delle recenti nuove BitPromesse e ho pure acquistato e attivato un account di generatori di Bitcoin, per estrarre qualche rimanente BitMoneta dal BitSottosuolo informatico. Mi ci vorrebbe un secolo per recuperare sufficiente BitMoneta utile per qualche acquisto decente, così ho voluto anche provare un cambio tradizionale euro/bitcoin, giusto per gasarmi di possedere anch'io 30€ in Bitcoin.
Per ora ho capito che le transazioni di conversione da altre valute verso Bitcoin sono tutte tracciate, con email o codici fiscali, e non c'è verso di ripulire denaro sporco, escludendo l'oscuro DeepWeb. Resta il fatto che i 13 milioni di Bitcoin già circolanti, per un valore indicativo di 4 miliari di euro, sono totalmente anonimi.
I proventi da plusvalenze finanziarie dovute al cambio sono oltretutto esenti da imposizioni fiscali, e anche questo è allettante e non è da sottostimare.
Per finire, si deve considerare che il destino dei nuovi Bitcoin si fermerà a quota 21 milioni di pezzi, non uno di più visto che è tassativamente cablato nel protocollo di generazione, e ciò renderà la valuta ancor più appetibile e ricercata.E quando la domanda cresce e l'offerta è limitata il prezzo...
Nel dubbio, quindi, incettamocene alcuni in questi tempi 'poco' sospetti, per i freddi inverni...
martedì 14 ottobre 2014
Allenamenti creativi - 2
Per la piccola Katerina era
arrivata l’ora dei sogni. Prima di coricarsi, l’attendeva il fiabesco rituale.
Si accomodava sullo sgabello,
mentre la madre caricava il carillon. La fanciulla dava il via con gli occhi
poi si spalancava lo scrigno delle sue fantasie. Non sempre la stessa bensì un ininterrotto
viaggio fantasioso, proseguendo da dove si interrompeva il giorno prima, allo
scadere della sonata.
Immaginava il suo futuro da
adulta, riflettendosi nella ballerina rotante del portagioie. Si vedeva
volteggiare leggiadra, in melodici mille colori sonanti. Innumerevoli
spasimanti l’avrebbero accompagnata in fastosi galà, nel mondo fantasticamente
reale.
Sogni, insostituibili alimenti
della vita.
[100 parole, tema carillon, osservatore neutro]
Stoffa scadente
Stoffa scadente
Il novilunio aveva dipinto una stanza
pesta ma il ladro avanzò spedito. La nebbiolina davanti alla pila era gas
soporifero residuo, iniettato dal lucernario. L’altro marrano gli era incollato
dietro, come un’ombra, con la testa in continua ricerca. Una pausa, sulla porta
dell’immensa alcova, poi si avviarono verso la specchiera, dove spiccava un piccolo
scrigno, luccicante. Qualche attimo, due sguardi e poi lo scoperchiarono.
La bambolina fosforescente, accompagnata
dal terrorizzante carillon, scaraventò indietro il predone, che investì il
compare come una valanga. Franarono con una tal fanfara che si svegliarono in
mille, tra cani e luci.
Fuggirono, traditi dall’atavico
istinto.
[100 parole, tema carillon, osservatore interno]
Renéide
La festa terminò, saziandomi di splendidi momenti. Riponendo
le perle, il carillon volle aggiungere anche il suo ricordo, riportandomi all’incontro
col mio René.
“Katerina, senza pari questa sera, una leggiadra farfalla
danzatrice. La prego, voglia accettare questo umile dono, cosicché possa
vantarmi che siete custode del mio cuore.”
Io, inesperta, rimasi muta, infuocata di giovane imbarazzo.
Io, inesperta, rimasi muta, infuocata di giovane imbarazzo.
Scoprimmo insieme il mondo.
Vivo ancora con lui, nei ricordi e nelle mie fantastiche ipotesi di cos’altro avremmo condiviso se il destino non avesse bussato così prematuramente alla sua porta. Nessun rimpianto, continuo a collezionare ricordi per quando potrò condividerli nuovamente con lui, nell’eternità.
Vivo ancora con lui, nei ricordi e nelle mie fantastiche ipotesi di cos’altro avremmo condiviso se il destino non avesse bussato così prematuramente alla sua porta. Nessun rimpianto, continuo a collezionare ricordi per quando potrò condividerli nuovamente con lui, nell’eternità.
lunedì 29 settembre 2014
Allenamenti creativi - 1
Solamente
Lo rividi
qualche ora più tardi alla stazione tre, ma questa volta il luccichio fu
tragicamente chiaro. Detriti spaziali, miei!
Uno
tsunami di panico. Compresi la lieve fuga di ossigeno, negligente sottostima.
La
base mi telegrafò l’unica opzione: “Jade, corri, fiondati nella tuta ed esci,
il sole sorgerà tra poco e giocherà con la tua miccia gassosa.”
Scaraventato
il manuale, rincorsi litri di acido lattico nel labirinto. Spensi il cervello e
mi aggrappai alla testardaggine dei muscoli supplicanti.
Stanza.
Tuta. Casco. Portellone.
No,
guanti!
Portellone.
Fui
risucchiata dal vitale sole, specchio del silenzioso incendio mortale.
Avanzai
saltellando, tremolante.
E viva.[100 parole, tema della speranza, osservatore interno]
venerdì 23 maggio 2014
Giro di boa, boia che gira
Italia - Turchia - Italia
Siamo oltre la metà della meta, sia per il quando che per il dove. Il relax c'è, ma ancora di più la sorpresa. Sorpresa di trovare una nazione molto diversa (in positivo) dall'aspettativa e dai ricordi.
Pensavamo di sentirci a disagio, in parte spaesati e magari "fuori luogo", troppo lontani per tradizioni e costumi da quelle stereotipate abitudini occidentalizzanti a cui siamo abituati e nelle quali addormentiamo le nostre fantasie.
Invece no, assolutamente no.
Ricordavamo una Turchia di Istanbul e dei suoi piccoli paesini di periferia, fatti di minuscole case, strade sterrate e ristrettezze varie di vent'anni fa, ma abbiamo constatato che ormai possono solo rimanere nei nostri ricordi.
Un'evoluzione rapidissima se confrontata con i nostri tempi di reazione ed evoluzione. Noi a Bergamo abbiamo impiegato 25 anni per completare la nostra piccola tangenziale a due corsie, e forse una decina per l'ospedale nuovo. In Turchia in 25 anni sono riusciti a costruire / ricostruire un'intera nazione, partendo da quasi zero. E stanno ancora macinando evoluzione, a ritmi per noi impensabili.
Infrastrutture, strade, autostrade, tunnel, palazzi, interi quartieri e addirittura intere città, sfruttamento del turismo, sfruttamento dei siti di interesse storico, sfruttamento intensivo agricolo...
Il governo è intervenuto di forza su tutte le piccole vecchie e pericolanti periferie delle città espropriando il terreno in cambio di un appartamento del nuovo mega palazzo che poi avrebbe costruito. In questo modo ha dato uno slancio enorme al volando dell'edilizia / economia del paese.
Viaggiare in auto in Turchia è un sogno, che noi forse riusciamo a vedere solo in A4 a Ferragosto.
Avevamo aggiunto alla nostra assicurazione il rischio cristalli perchè avevamo letto una vecchia recensione che diceva che le strade erano spesso sterrate e il rischio sassi lanciati dai mezzi era elevato.
Che idiozia: non abbiamo mai trovato una sterrata e quasi sempre 2, 3 e anche 4 corsie sulle strade statali. Per ora hanno pochissime autostrade, ma del resto oggi non servirebbero granchè: traffico ridottissimo, corsie multiple ovunque...
I servizi di manutenzione, dalla nettezza urbana alle aiuole, dal controllo sull'edilizia a quello del traffico, sono impeccabili. Noi in Sicilia l'anno scorso ci siamo vergognati di essere così italianamente incapaci di disorganizzare i criminali per ottenere almeno un servizio "accettabile" di ritiro dell'immondizia (non parlo di differenziata, solo immondizia indifferenziata) ed evitare le umilianti etichette che gli stranieri ci regalano.
Tutti gli interventi turchi sono mastodontici, progettati con cura e con le ultime tecnologie e certamente ben supervisionati dagli enti governativi.
Sul quotidiano locale "DAILY SABAH" del 22/5/14, in lingua inglese, c'era una pagina intera con un articolo tipo "coltellata in pieno cuore", che tradotto diceva circa così: "Perchè la Turchia ha così tanto da imparare dall'Europa sulla governance scadente". Sarà anche stato un giornale di parte, ma il confronto sui fatti e sulle prospettive noi l'abbiamo toccato con mano.
La Turchia vorrebbe entrare nell'UE, ma noi speriamo che ciò non accada e che prosegua la sua strada indipendente, almeno per qualche decina d'anni ancora, così almeno potremo espatriare in una nazione realmente rivolta al cambiamento, sebbene ci siano anche qui ancora delle grosse spine. Ad esempio la libertà di pensiero e di stampa, che loro sembrano non avere, per caso noi l'abbiamo? E' vero, noi possiamo guardare tutto su youtube ed il loro governo oggi non lo permette, ma è sufficiente per dichiararci italiani liberi? Ma abbiamo analizzato bene i nostri mass media? E gli assalti ai vari G8? E gli assalti NoTAV? E le contromosse delle forze dell'ordine? Sarebbe questa la libertà che abbiamo? Liberi di fare guerre?
La democrazia non mi è mai piaciuta perché è il modo migliore per non fare nulla. Può andar bene nei periodi di pace e di prosperità, ma in guerra e nei periodi delle scelte difficili io preferirei azzardare una dittatura.
Si, lo dichiaro apertamente: rinuncerei ad una parte della mia "libertà" in cambio di maggior probabilità di successo. Del resto è da quando hanno inventato i gruppi sociali (credo tra si possa datare tra il periodo degli scimmieschi e quello degli eretti) che questa strategia funziona: l'intero gruppo delega il potere ad "1" capo, nel bene e nel male. Se il capo opera male, si sostituisce con forza, altrimenti rimane e gloria ed onori.
I greci (forse) che hanno inventato il sistema democratico probabilmente cazzeggiavano troppo o il periodo era fertile per architettare questo ottimo sistema per progredire in pace, oppure si sentivano tutti troppo intelligenti (o furbi) per rinunciare al potere e alle posizioni privilegiate. Non lo so, però il periodo e le condizioni al contorno non sono le stesse di allora e oggi mi sembra che questa democrazia abbia parecchi punti deboli, che stridono con la realtà di questo mondo globalizzato.
Non possiamo credere che funzioni un sistema democratico con mille regole per salvaguardare tutti quei bei princìpi che vorremmo mantenere, e poi dimenticarci di agire per evitare che gli stessi delegati ci derubino o, ancor peggio, non accorgerci che le mille regole che abbiamo voluto sono estremamente dannose se non vengono ratificate e rispettate da tutte le nazioni e permettiamo a quelle che non le seguono di rubarci il lavoro perchè come conseguenza loro costano meno di noi. O siamo idioti oppure abbiamo interi salami sugli occhi al posto delle solite due fette.
Nella nostra terra di Mordor sospetto che sia troppo tardi. Abbiamo iniziato molti anni or sono a svendere strategia, per pochi soldi che finivano in mano a pochi privati che non reinvestivano adeguatamente in altrettanta strategia, a quei paesi oggi "emergenti". Gli stessi che ora ci stanno sorpassando e ci compreranno a molto meno del prezzo che loro hanno pagato in passato per emergere.
Bah... mi sa che a lungo andare l'occidente tornerà al solito super-collaudato ultimo tentativo di ribilanciamento dello status: la guerra.
Buona camicia a tutti, da Kas è tutto!
Siamo oltre la metà della meta, sia per il quando che per il dove. Il relax c'è, ma ancora di più la sorpresa. Sorpresa di trovare una nazione molto diversa (in positivo) dall'aspettativa e dai ricordi.
Pensavamo di sentirci a disagio, in parte spaesati e magari "fuori luogo", troppo lontani per tradizioni e costumi da quelle stereotipate abitudini occidentalizzanti a cui siamo abituati e nelle quali addormentiamo le nostre fantasie.
Invece no, assolutamente no.
Ricordavamo una Turchia di Istanbul e dei suoi piccoli paesini di periferia, fatti di minuscole case, strade sterrate e ristrettezze varie di vent'anni fa, ma abbiamo constatato che ormai possono solo rimanere nei nostri ricordi.
Un'evoluzione rapidissima se confrontata con i nostri tempi di reazione ed evoluzione. Noi a Bergamo abbiamo impiegato 25 anni per completare la nostra piccola tangenziale a due corsie, e forse una decina per l'ospedale nuovo. In Turchia in 25 anni sono riusciti a costruire / ricostruire un'intera nazione, partendo da quasi zero. E stanno ancora macinando evoluzione, a ritmi per noi impensabili.
Infrastrutture, strade, autostrade, tunnel, palazzi, interi quartieri e addirittura intere città, sfruttamento del turismo, sfruttamento dei siti di interesse storico, sfruttamento intensivo agricolo...
Il governo è intervenuto di forza su tutte le piccole vecchie e pericolanti periferie delle città espropriando il terreno in cambio di un appartamento del nuovo mega palazzo che poi avrebbe costruito. In questo modo ha dato uno slancio enorme al volando dell'edilizia / economia del paese.
Viaggiare in auto in Turchia è un sogno, che noi forse riusciamo a vedere solo in A4 a Ferragosto.
Avevamo aggiunto alla nostra assicurazione il rischio cristalli perchè avevamo letto una vecchia recensione che diceva che le strade erano spesso sterrate e il rischio sassi lanciati dai mezzi era elevato.
Che idiozia: non abbiamo mai trovato una sterrata e quasi sempre 2, 3 e anche 4 corsie sulle strade statali. Per ora hanno pochissime autostrade, ma del resto oggi non servirebbero granchè: traffico ridottissimo, corsie multiple ovunque...
I servizi di manutenzione, dalla nettezza urbana alle aiuole, dal controllo sull'edilizia a quello del traffico, sono impeccabili. Noi in Sicilia l'anno scorso ci siamo vergognati di essere così italianamente incapaci di disorganizzare i criminali per ottenere almeno un servizio "accettabile" di ritiro dell'immondizia (non parlo di differenziata, solo immondizia indifferenziata) ed evitare le umilianti etichette che gli stranieri ci regalano.
Tutti gli interventi turchi sono mastodontici, progettati con cura e con le ultime tecnologie e certamente ben supervisionati dagli enti governativi.
Sul quotidiano locale "DAILY SABAH" del 22/5/14, in lingua inglese, c'era una pagina intera con un articolo tipo "coltellata in pieno cuore", che tradotto diceva circa così: "Perchè la Turchia ha così tanto da imparare dall'Europa sulla governance scadente". Sarà anche stato un giornale di parte, ma il confronto sui fatti e sulle prospettive noi l'abbiamo toccato con mano.
La Turchia vorrebbe entrare nell'UE, ma noi speriamo che ciò non accada e che prosegua la sua strada indipendente, almeno per qualche decina d'anni ancora, così almeno potremo espatriare in una nazione realmente rivolta al cambiamento, sebbene ci siano anche qui ancora delle grosse spine. Ad esempio la libertà di pensiero e di stampa, che loro sembrano non avere, per caso noi l'abbiamo? E' vero, noi possiamo guardare tutto su youtube ed il loro governo oggi non lo permette, ma è sufficiente per dichiararci italiani liberi? Ma abbiamo analizzato bene i nostri mass media? E gli assalti ai vari G8? E gli assalti NoTAV? E le contromosse delle forze dell'ordine? Sarebbe questa la libertà che abbiamo? Liberi di fare guerre?
La democrazia non mi è mai piaciuta perché è il modo migliore per non fare nulla. Può andar bene nei periodi di pace e di prosperità, ma in guerra e nei periodi delle scelte difficili io preferirei azzardare una dittatura.
Si, lo dichiaro apertamente: rinuncerei ad una parte della mia "libertà" in cambio di maggior probabilità di successo. Del resto è da quando hanno inventato i gruppi sociali (credo tra si possa datare tra il periodo degli scimmieschi e quello degli eretti) che questa strategia funziona: l'intero gruppo delega il potere ad "1" capo, nel bene e nel male. Se il capo opera male, si sostituisce con forza, altrimenti rimane e gloria ed onori.
I greci (forse) che hanno inventato il sistema democratico probabilmente cazzeggiavano troppo o il periodo era fertile per architettare questo ottimo sistema per progredire in pace, oppure si sentivano tutti troppo intelligenti (o furbi) per rinunciare al potere e alle posizioni privilegiate. Non lo so, però il periodo e le condizioni al contorno non sono le stesse di allora e oggi mi sembra che questa democrazia abbia parecchi punti deboli, che stridono con la realtà di questo mondo globalizzato.
Non possiamo credere che funzioni un sistema democratico con mille regole per salvaguardare tutti quei bei princìpi che vorremmo mantenere, e poi dimenticarci di agire per evitare che gli stessi delegati ci derubino o, ancor peggio, non accorgerci che le mille regole che abbiamo voluto sono estremamente dannose se non vengono ratificate e rispettate da tutte le nazioni e permettiamo a quelle che non le seguono di rubarci il lavoro perchè come conseguenza loro costano meno di noi. O siamo idioti oppure abbiamo interi salami sugli occhi al posto delle solite due fette.
Nella nostra terra di Mordor sospetto che sia troppo tardi. Abbiamo iniziato molti anni or sono a svendere strategia, per pochi soldi che finivano in mano a pochi privati che non reinvestivano adeguatamente in altrettanta strategia, a quei paesi oggi "emergenti". Gli stessi che ora ci stanno sorpassando e ci compreranno a molto meno del prezzo che loro hanno pagato in passato per emergere.
Bah... mi sa che a lungo andare l'occidente tornerà al solito super-collaudato ultimo tentativo di ribilanciamento dello status: la guerra.
Buona camicia a tutti, da Kas è tutto!
Un saluto anche da Chen, il capitano quad-pede della nave che affonda, chiamato anche "piccolo Schett"
lunedì 21 aprile 2014
Tour-chia, triario di viaggio 1
A volte un filmato vale più di mille parole?
L'abbiamo scampata in barba a Monti (Mario) inarrivabili, Draghi (Mario) inferociti, attraversato Mari(o) infestati da mille e mille e mille (3 mila) chimere infernali.
Hanno tentato di sviarci, dirottarci, impaurirci, sabotarci e anche torturarci, ma noi non abbiamo mollato. Alla fine celabbiamofatta! Siamo EU-spatriati fin sotto l'Olimpo, per chiedere finalmente agli Dei...
...informazioni sulla strada per continuare verso l'ignoto oltre l'ignoto!
Ecco il primo filmato della tribanda!
Alla prossima, e in bocca alla balena che lecca il lupo che la nonna di cappuccetto rosso mangiò!
L'abbiamo scampata in barba a Monti (Mario) inarrivabili, Draghi (Mario) inferociti, attraversato Mari(o) infestati da mille e mille e mille (3 mila) chimere infernali.
Hanno tentato di sviarci, dirottarci, impaurirci, sabotarci e anche torturarci, ma noi non abbiamo mollato. Alla fine celabbiamofatta! Siamo EU-spatriati fin sotto l'Olimpo, per chiedere finalmente agli Dei...
...informazioni sulla strada per continuare verso l'ignoto oltre l'ignoto!
Ecco il primo filmato della tribanda!
Alla prossima, e in bocca alla balena che lecca il lupo che la nonna di cappuccetto rosso mangiò!
martedì 15 aprile 2014
Abisso 13 Il fondo - 2014 DWOP Flag Nomination Contest
Sfida lanciata, sfida raccolta, sfida indolenzita...
Come potevamo rinunciare a filmare con la nuova GoPro la discesa al fondo (circa -300m) della tanto cara (e assai faticosa quanto stretta) grotta LoBG 3588, nota da sempre come "Abisso nella galleria Livello Morra a Dossena", ma che per gli intimi è nota come "ABISSO 13"?
Quale migliore occasione per la nostra 2014 DWOP Flag Nomination Contest?
Di seguito i link al filmato: Intero, oppure diviso in Parte 1 e Parte 2 per chi avesse limiti di visualizzazione massima a 15'. Tutti rigorosamente semi-raw con audio originale (v.m.14).
Per finire la foto dei due intrepidi, risorti per la Flag Nomination Contest...
La palla agli altri DWOP...
Come potevamo rinunciare a filmare con la nuova GoPro la discesa al fondo (circa -300m) della tanto cara (e assai faticosa quanto stretta) grotta LoBG 3588, nota da sempre come "Abisso nella galleria Livello Morra a Dossena", ma che per gli intimi è nota come "ABISSO 13"?
Quale migliore occasione per la nostra 2014 DWOP Flag Nomination Contest?
Di seguito i link al filmato: Intero, oppure diviso in Parte 1 e Parte 2 per chi avesse limiti di visualizzazione massima a 15'. Tutti rigorosamente semi-raw con audio originale (v.m.14).
Per finire la foto dei due intrepidi, risorti per la Flag Nomination Contest...
La palla agli altri DWOP...
lunedì 7 aprile 2014
Turching, ovvero Tracking Turchia
Grazie al mio dwoppamico Sbambi, che mi ha prestato il suo dovelizzatore, ho configurato la pagina per tracciare ogni singolo pixel (ops, metro) del ns. prossimo turcotour.
La pagina di localizzazione dei ns. spostamenti è questa: TaiObe Turching dovelizzatore
Sperom...
La pagina di localizzazione dei ns. spostamenti è questa: TaiObe Turching dovelizzatore
Sperom...
mercoledì 2 aprile 2014
Windows eXPired?
Ma che ghiotta occasione!
Neanche i Maya avrebbero potuto schedulare meglio questo prossimo evento congiunturale:
Crisi economica globale, imprese economicamente e finanziariamente strozzate (leggi ancor meno di pochi soldi), ciclo di vita di XP praticamente terminato (leggi niente più security patch al sistema operativo).
Chi potrà mai trarne beneficio? Microsoft non molto, visto che i soldi sono pochi e l'aggiornamento hw+sw del parco aziendale sarebbe un inutile quanto derogabilissimo costo. Non credo che da Pasqua in avanti ci sarà un corri corri all'upgrade. Il sistema globale non ha sicuramente all'ordine del giorno una valutazione degli impatti dei futuri mancati security update.
Vogliamo vedere se una folta schiera di hacker,cracker e nipotini vari sono in trepidante dolce attesa che mamma Microsoft smantelli realmente la truppa su XP per mollare le briglie ai cavalli pazzi che si intrufoleranno in ogni XP rimasto vivo? Dovremmo prepararci, noi restii a cambiare XP, a convivere con una nutrita serie di finte patch, illecite e malandrine, che diverranno simbionti col nostro PC.
Oppure no?
Qualcosa mi dice che arriveranno i primi segnali, prima deboli e poi sempre più forti, finchè il mercato non sarà disposto a pregare (leggi forse pagare?) mamma Microsoft per allungare ancora un pochino la vita a XP. Giusto ancora un paio di respiri, il tempo per rinsavirsi dagli shock e procurarsi qualche fondo di fondo di fondo di fondo di botte per comprare un nuovo pc W8, che puntualmente poi genererà la solita trafila di imprevisti aggiornamenti software a cascata per le solite cause di "incompatibilità".
Insomma, dall'obsolescenza programmata non abbiamo scampo. O l'incudine o il martello, ma sempre botta ci tocca!
Nel frattempo ecco il nuovo software di viaggio (ops, volevo dire programma di viaggio...) della comitiva Tai, Obe ed il saggio tripede, Chen il grigionero
https://www.dropbox.com/s/k1dc90nglms7trc/caravan_tour.pdf
Neanche i Maya avrebbero potuto schedulare meglio questo prossimo evento congiunturale:
Crisi economica globale, imprese economicamente e finanziariamente strozzate (leggi ancor meno di pochi soldi), ciclo di vita di XP praticamente terminato (leggi niente più security patch al sistema operativo).
Chi potrà mai trarne beneficio? Microsoft non molto, visto che i soldi sono pochi e l'aggiornamento hw+sw del parco aziendale sarebbe un inutile quanto derogabilissimo costo. Non credo che da Pasqua in avanti ci sarà un corri corri all'upgrade. Il sistema globale non ha sicuramente all'ordine del giorno una valutazione degli impatti dei futuri mancati security update.
Vogliamo vedere se una folta schiera di hacker,cracker e nipotini vari sono in trepidante dolce attesa che mamma Microsoft smantelli realmente la truppa su XP per mollare le briglie ai cavalli pazzi che si intrufoleranno in ogni XP rimasto vivo? Dovremmo prepararci, noi restii a cambiare XP, a convivere con una nutrita serie di finte patch, illecite e malandrine, che diverranno simbionti col nostro PC.
Oppure no?
Qualcosa mi dice che arriveranno i primi segnali, prima deboli e poi sempre più forti, finchè il mercato non sarà disposto a pregare (leggi forse pagare?) mamma Microsoft per allungare ancora un pochino la vita a XP. Giusto ancora un paio di respiri, il tempo per rinsavirsi dagli shock e procurarsi qualche fondo di fondo di fondo di fondo di botte per comprare un nuovo pc W8, che puntualmente poi genererà la solita trafila di imprevisti aggiornamenti software a cascata per le solite cause di "incompatibilità".
Insomma, dall'obsolescenza programmata non abbiamo scampo. O l'incudine o il martello, ma sempre botta ci tocca!
Nel frattempo ecco il nuovo software di viaggio (ops, volevo dire programma di viaggio...) della comitiva Tai, Obe ed il saggio tripede, Chen il grigionero
https://www.dropbox.com/s/k1dc90nglms7trc/caravan_tour.pdf
lunedì 17 marzo 2014
Gelato gusto plein air
Finalmente siamo pronti. Assicurazione, gancio, bollo, voglia.
Sabato 17 marzo, prima uscita ufficiale con l'Armadilla per la coppia di solitari.
Destinazione ovunque, durata quanto basta, percorso random, purché che si esca a far pratica.
Prima di noi, ad arrivare al rimessaggio sono i ns dubbi: le bombole del gas ci staranno nel gavone? Io le cambierei e prenderei quelle più basse ma più larghe. Io no. Io si. Io no. Io si. Io no...
Appena arrivati ovviamente proviamo a razzo le bombole: evviva, ci stanno! Buon segno.
Mhhhh.
Forse.
Gasati di questa prima importante vincita morale, ecco arrivare la seconda sfida: attaccarla al gancio traino dell'auto.
Facile, solitamente, peccato che è stata parcheggiata in discesa e l'auto è pure di traverso in leggera salita. Molla il freno a mano dell'Armadilla, tira il freno, molla, tira, molla. Ruota, spingi, spingi, spingi, spingi, ssssppppp ok, ferma!
Agganciata, pronti, 1 2 3 stella! Via, si parte!
Crik, crok, crik, crok. Lo stabilizzatore nuovo ci delizia di croccheggianti ma poco rassicuranti scricchiolii, ma sappiamo benissimo che è normale (almeno così dice il simpatico venditore).
Prima tappa, parcheggione li vicino per far pratica di manovre in retromarcia. Proviamo entrambi alcune volte. Effettivamente in retro è un casino: se lei tende a sterzare il culo verso destra, per correggere non devi girare il volante a sinistra, come faresti con la sola auto, bensì a destra! Controintuitivo al 100%.
Immaginate i casini ed i commenti. Sembravamo fantozzi al cubo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato, mi sono confuso, dovevi sterzare a destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato ancora, mi sono confuso, dovevi sterzare a destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Panino veloce e brooom ancora verso EST, alla ricerca di altri Km di rodaggio, e di un'altra piazzola per salire finalmente sull'Armadilla, per controlli, sistemazioni e...godercela in tutta la sua e nostra intimità.
Ci fermiamo a Desenzano, ovviamente zona TIR visto che superiamo i 10m di carovana. Che emozione!
Sistemazioni varie, prova fornelli, stufa, frigorifero. Tutto procede bene e respiriamo già aria di casa. Finiti i lavoretti ecco che arriva il vero relax time: gelato seduti nella dinette!
Anche se era un normale cornetto industriale, solita marca, ci siamo veramente gustati ogni istante di questo stop. Rimarranno tutti scolpiti in questi bit (finchè Google vorrà). Veramente godurioso: gelato al nuovo gusto plein air, in vendita solo nelle migliori fantasticherie di strada.
Certo, non è sicuramente un gelato low cost: tra ticket A4 e benzina, il gelato ci è costato molto più di una coppa del nonno in piazza S.Marco, ma volete mettere? Il confronto non regge proprio! (e poi la coppa del nonno non mi piace)
Post goduria inizia il rientro e, da veri piloti fighi ed esperti trainatori (dimensioni auto 1,9m x 3,9m, larghezza roulotte 2,3m x 6,5m), arriva l'idea del secolo: esco un paio di caselli prima, così faccio anche pratica di strade di paese.
Appena usciti tolgo lo stabilizzatore, perchè il crik e crok aveva troppo del macabro e passare lentamente in paese con quei rumori non sarebbe stato piacevole per il ns. spirito. E poi senza la scritta Fam.Addams non avrebbero capito.
Ad ogni modo: Giammaipiùpiù uscire alla cieca!
Uscita Palazzolo, con passaggio in centro al paese, e anche per quel malefico ponticello microscopico sull'Oglio, costruito in vera strizza d'acciaio, verde speranza di passare: probabilmente la roulotte si è ristretta anche lei quando ho trattenuto il fiato alla curvetta finale (si, proprio così, un ponte curvo!!!!)... Fiuuuuuuuuuu, passati per un pelo di cammello tibetano!
I primi 150 Km di rodaggio sono andati. Adesso ne faremo magari ancora un paio simili e poi il grande tour a Pasqua: 5420 Km pianificati di roulotte (e circa altrettanti di sola auto), 60 notti, 175 ore di guida con traino e con Chen appresso.
Chissà quante ernie in omaggio.
Rattle rattle, ewwiwa ewwiwa!
Sabato 17 marzo, prima uscita ufficiale con l'Armadilla per la coppia di solitari.
Destinazione ovunque, durata quanto basta, percorso random, purché che si esca a far pratica.
Prima di noi, ad arrivare al rimessaggio sono i ns dubbi: le bombole del gas ci staranno nel gavone? Io le cambierei e prenderei quelle più basse ma più larghe. Io no. Io si. Io no. Io si. Io no...
Appena arrivati ovviamente proviamo a razzo le bombole: evviva, ci stanno! Buon segno.
Mhhhh.
Forse.
Gasati di questa prima importante vincita morale, ecco arrivare la seconda sfida: attaccarla al gancio traino dell'auto.
Facile, solitamente, peccato che è stata parcheggiata in discesa e l'auto è pure di traverso in leggera salita. Molla il freno a mano dell'Armadilla, tira il freno, molla, tira, molla. Ruota, spingi, spingi, spingi, spingi, ssssppppp ok, ferma!
Agganciata, pronti, 1 2 3 stella! Via, si parte!
Crik, crok, crik, crok. Lo stabilizzatore nuovo ci delizia di croccheggianti ma poco rassicuranti scricchiolii, ma sappiamo benissimo che è normale (almeno così dice il simpatico venditore).
Prima tappa, parcheggione li vicino per far pratica di manovre in retromarcia. Proviamo entrambi alcune volte. Effettivamente in retro è un casino: se lei tende a sterzare il culo verso destra, per correggere non devi girare il volante a sinistra, come faresti con la sola auto, bensì a destra! Controintuitivo al 100%.
Immaginate i casini ed i commenti. Sembravamo fantozzi al cubo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato, mi sono confuso, dovevi sterzare a destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato ancora, mi sono confuso, dovevi sterzare a destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato ancora, mi sono confuso un'altra volta, dovevi sterzare a destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Avremo sbagliato 3 o 4 volte di fila, sempre nello stesso identico modo e facendo sempre le stesse manovre errate di correzione. Due imbecilli spatentati...
:-(
:-)
Finite le prove in retro, la maggior parte fallimentari, prendiamo l'autostrada, direzione EST...di Giava
Oltre al crik e crok, arrivano però anche i primi groan dallo stomaco e subito ci siamo fermati in Autogrill ( proprio in versione "Singuegn").Panino veloce e brooom ancora verso EST, alla ricerca di altri Km di rodaggio, e di un'altra piazzola per salire finalmente sull'Armadilla, per controlli, sistemazioni e...godercela in tutta la sua e nostra intimità.
Ci fermiamo a Desenzano, ovviamente zona TIR visto che superiamo i 10m di carovana. Che emozione!
Sistemazioni varie, prova fornelli, stufa, frigorifero. Tutto procede bene e respiriamo già aria di casa. Finiti i lavoretti ecco che arriva il vero relax time: gelato seduti nella dinette!
Anche se era un normale cornetto industriale, solita marca, ci siamo veramente gustati ogni istante di questo stop. Rimarranno tutti scolpiti in questi bit (finchè Google vorrà). Veramente godurioso: gelato al nuovo gusto plein air, in vendita solo nelle migliori fantasticherie di strada.
Certo, non è sicuramente un gelato low cost: tra ticket A4 e benzina, il gelato ci è costato molto più di una coppa del nonno in piazza S.Marco, ma volete mettere? Il confronto non regge proprio! (e poi la coppa del nonno non mi piace)
Post goduria inizia il rientro e, da veri piloti fighi ed esperti trainatori (dimensioni auto 1,9m x 3,9m, larghezza roulotte 2,3m x 6,5m), arriva l'idea del secolo: esco un paio di caselli prima, così faccio anche pratica di strade di paese.
Appena usciti tolgo lo stabilizzatore, perchè il crik e crok aveva troppo del macabro e passare lentamente in paese con quei rumori non sarebbe stato piacevole per il ns. spirito. E poi senza la scritta Fam.Addams non avrebbero capito.
Ad ogni modo: Giammaipiùpiù uscire alla cieca!
Uscita Palazzolo, con passaggio in centro al paese, e anche per quel malefico ponticello microscopico sull'Oglio, costruito in vera strizza d'acciaio, verde speranza di passare: probabilmente la roulotte si è ristretta anche lei quando ho trattenuto il fiato alla curvetta finale (si, proprio così, un ponte curvo!!!!)... Fiuuuuuuuuuu, passati per un pelo di cammello tibetano!
I primi 150 Km di rodaggio sono andati. Adesso ne faremo magari ancora un paio simili e poi il grande tour a Pasqua: 5420 Km pianificati di roulotte (e circa altrettanti di sola auto), 60 notti, 175 ore di guida con traino e con Chen appresso.
Chissà quante ernie in omaggio.
Rattle rattle, ewwiwa ewwiwa!
sabato 15 marzo 2014
Criminale beccato a Palazzago
Finalmente una storia criminale a lieto fine grazie alla perseveranza e caparbietà delle forze di giustizia. Anche a Palazzago possiamo quindi tirare un sospiro di sollievo. Dopo 14 anni di indagini, 470 ore di appostamenti, un'innumerevole quantità di interrogatori, è stato possibile incastrare una delle più grandi organizzazioni criminali di tutti i tempi, al confronto della quale la mafia e la 'ndrangheta sono solo dei ragazzini che rubano caramelle.
Si stimano diversi milioni di criminali affiliati a questa organizzazione, talmente segreta che non si conosce ancora nemmeno il nome.
L'indagine che ha permesso il colpo di svolta delle indagini si è conclusa a fine febbraio di quest'anno, quando fortunatamente uno degli investigatori ha notato un dettaglio fondamentale legato alla refurtiva. Non possiamo approfondire i dettagli in quanto ancora precettata e con il segreto d'ufficio, ma sappiamo per certo che è stato un banale errore di tempistica di uno dei criminali a determinare la riuscita dell'operazione.
Grazie alla tenacia degli investigatori, ormai stremati dopo anni di indagini senza risultati, è stato possibile non solo recuperare prontamente parte della refurtiva, nascosta in attesa di chissà quale utilizzo o destinazione, ma anche individuare con certezza pressoché assoluta uno dei principali ladri della zona.
Processato per direttissima, è stato però rilasciato subito in quanto, incredibilmente, non è stata sporta denuncia dalle vittime del furto. Si sospetta così una qualche forma di ricatto, magari morale, ma non avendo prova alcuna non è stato possibile trattenerlo.
La refurtiva è stata analizzata e poi restituita ai legittimi proprietari, che hanno così potuto chiudere una dolorosissima ferita.
Di seguito mostriamo la refurtiva ritrovata in un nascondiglio di fortuna, creato dal criminale proprio nel giardino dell'abitazione delle vittime, e, più sotto, il criminale in primo piano, che non si dichiara assolutamente colpevole, ribadendolo con un fragoroso e chiarissimo BAU.
Anche il caso dei calzini vedovi, uno dei misteri più misteriori di sempre, è stato finalmente risolto. Evviva !
giovedì 20 febbraio 2014
BitCoin e caffè
Bitcoin, che bella invenzione. Sembra di avvicinarsi sempre di piú al futuro dei film di fantascienza. Che bello, riusciremo a pagare senza l'utilizzo dei soldi reali. Wow, sarà come usare la carta di credito ma con il vantaggio che... che... che...
Che cavolo di vantaggi ha il Bitcoin per chi deve andare a far la spesa all'Esselunga?
Boh, peró sono certo che lo scopriró e non ne potró fare a meno, come il telecomando del televisore.
Non sono esperto di Coin ma di Bit ho accumulato un pochino di esperienza e nella mia visione non mi sembra che siano molto sicuri da custodire. I migliori hacker sono riusciti a beffare anche le aziende simbolo della sicurezza, per pochi soldi o giusto per il gusto della sfida, figuriamoci entrare in depositi di Bitcoin presso una qualsiasi FortKnoxBundesKrak...
Anzi, ho proprio il sospetto che i marpioni stiano proprio cercando di vendere questo meccanismo a quante piú istituzioni possibili in modo da diffondere sempre piú fiducia nella sua inviolabilitá prima di sferrare quelle che saranno le piú grandi rapine del millennio.
Pensiamo anche a che bel fianco scoperto per attacchi terroristici verso i paesi tecnologicamente piú progrediti. Un esempio? Immaginiamo che questo Bitcoin si diffonda capillarmente negli USA come principale moneta di scambio, dalle operazioni home fino all'industria. Tutto girerebbe con valuta elettronica, stabile in termini inflazionistici e super sicura. Verrebbero creati conti correnti, depositi, mutui, transazioni tutti in Bitcoin.
Immaginiamo ora che una delle piú grandi banche venga hackerata e derubata di tutti i Bitcoin. Molto probabilmente i ladri non riuscirebbero a spenderli tutti perché una delle prime reazioni sarebbe quella di dichiarare nulli tutti quei Bitcoin rubati. Ma facendo cosi il terrorista avrebbe centrato l'obiettivo di bloccare una grande istituzione e di conseguenza anche tutte le altre che hanno con questa rapporti e transazioni. E cosi tutto il paese rimarrebbe congelato in una crisi senza precedenti. I Bitcoin non potrebbero essere rimpiazzati con serie nuove e funzionanti se non al termine di lunghissime indagini ed autorizzazioni straordinarie da parte di super enti di controllo...
Crack. Una nazione che si ferma anche solo di qualche giorno arriva al crack...
Mi auguro che il Bitcoin venga fermato presto, come tutte le insane mode tecnologiche degli ultimi tempi che ci stanno esponendo a potenziali impatti negativi sempre piú devastanti, in termini di gravitá ed ampiezza.
O forse non dovevo bere il caffè per cercare di far passare il mal di testa...
BitBoh...
sabato 8 febbraio 2014
Armadilla!
Correvo a piedi scalzi nella notte, inseguendo un criminale ricercato da mezzo mondo, con una pistola puntata nel buio. Attimi di adrenalina e acido lattico, un mix di droghe potentissime per il cervello, ormai sempre piú annebbiato. Le gambe avrebbero retto ancora pochi minuti, il fiato solo pochi istanti. Finalmente ecco la semiombra umana sul fondo del prato. Pronto a prendere la mira, tra un passo e l'altro ma a sperare piú nella fortuna che non nella bravura. Ancora qualche secondo.
Driiin drin!
Driiin drin?
Cosa ci fa un telefono che suona in fondo ad un prato, di notte, durante un inseguimento armato?
Ahhhh, il criminale non era altro che la pizza superfarcita della sera prima, che si faceva sentire a suo modo... Fiuuuuuuu, non devo uccidere nessuno, non c'è nessun criminale, era solo un sogno.
A colazione parliamo di un altro sogno, andare a vivere all'estero. Ci accompagna ormai da anni e da quando siamo tornati dalla Sicilia ci siamo resi conto che i "piccoli" problemi da risolvere sono in realta dei macigni. Chen, il nostro fantastico geriatrico tibetan terrier, e i nonni, il cui futuro ci auguriamo sia pieno di gioia e di assistenza "ridotta". Anche il pesce pagliaccio fa parte di uno dei piccoli problemi, visto che l'highlander non ne vuole sapere di raggiungere i parenti, nonostant i suoi almeno 15 anni di vita acquatica con noi.
Ci viene allora un'ispirazione per un compromesso: prendiamo un camper o una roulotte e ce ne andiamo qualche mese a sondare il terreno nei paesi "papabili" a portata di auto, alias Turchia e isole greche per iniziare. Cominciamo ad elencare pro e contro di questa nuova avventura, ma troviamo solo i pro, quindi partiamo alla grande ad esaminare offerte, mercati, fino a decidere di fare un salto dal rivenditore vicino, con gia l'Idea della roulotte, che ci garantisce maggior libertà di spostamento in loco rispetto al camper. Visioniamo alcuni usati ed altri nuovi, anche camper, giusto per non farci mancare qualche altra opzione. Ormai il vaso è sgretolato, non solo aperto. Parte cosi un'indagine di mercato di tutto rispetto ed andiamo a visionare quasi tutto il campionario lombardo.
Troppo piccola, troppo grande, troppo costosa, troppo sbagliata... Poco funzionale, poco maneggevole, poco capiente, poco rifinita, poco resistente...
Le mappe degli arredi si susseguono in un tetris di forme, alcune trite e ritrite, altre stravaganti ed impossibili.
A fine indagine arriva il colpo di scena: ne abbiamo viste talmente tante che facciamo fatica a ricordare e capiamo subito che i ricordi si miscelano spaventosamente, creando delle rappresentazioni di modelli mai visti.
Ci focalizziamo allora sui 2 o 3 modelli realmente papabili, filtrando ed eliminando tutte le altre. Di quelle rimaste, alla fine, abbiamo dei dubbi su come era fatta una delle prime visionate, che avevamo sempre tentuto come termine di paragone quando avevamo valutato le altre. Non c'è soluzione, torniamo a rivederla.
È stato amore a prima vista la prima volta, quindi la seconda volta possiamo dire amore a seconda vista. Fantastica, mille miglia oltre tutte le altre. Non c'è paragone, non ci sono alternative. Allora che fare? Possiamo solo cercare di contrattare sul prezzo, che era l'unico "ma" di questa meraviglia.
Com'è finita?
L'abbiamo chiamata Armadilla, storpiando al femminile il giallo spagnolo, amarillo, visto che è color oro, e anche perchè ci ricorda proprio una corazza di armadillo.
Adesso stiamo organizzando le tappe del viaggio, tra campeggi e traghetti. A metà febbraio il collaudo del gancio traino sulla Pajero, a marzo qualche prova di manovre e retro (auto + roulotte fanno circa 10 metri di carovana!!!!), ad aprile il primo campeggio di prova in Italia e poi... Sguizz, fuori dall'Italia, in missione ricognitiva.
Arrivedercisiviti!
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