Solamente
Lo rividi
qualche ora più tardi alla stazione tre, ma questa volta il luccichio fu
tragicamente chiaro. Detriti spaziali, miei!
Uno
tsunami di panico. Compresi la lieve fuga di ossigeno, negligente sottostima.
La
base mi telegrafò l’unica opzione: “Jade, corri, fiondati nella tuta ed esci,
il sole sorgerà tra poco e giocherà con la tua miccia gassosa.”
Scaraventato
il manuale, rincorsi litri di acido lattico nel labirinto. Spensi il cervello e
mi aggrappai alla testardaggine dei muscoli supplicanti.
Stanza.
Tuta. Casco. Portellone.
No,
guanti!
Portellone.
Fui
risucchiata dal vitale sole, specchio del silenzioso incendio mortale.
Avanzai
saltellando, tremolante.
E viva.[100 parole, tema della speranza, osservatore interno]