lunedì 17 marzo 2014

Gelato gusto plein air

Finalmente siamo pronti. Assicurazione, gancio, bollo, voglia.
Sabato 17 marzo, prima uscita ufficiale con l'Armadilla per la coppia di solitari.
Destinazione ovunque, durata quanto basta, percorso random, purché che si esca a far pratica.
Prima di noi, ad arrivare al rimessaggio sono i ns dubbi: le bombole del gas ci staranno nel gavone? Io le cambierei e prenderei quelle più basse ma più larghe. Io no. Io si. Io no. Io si. Io no...
Appena arrivati ovviamente proviamo a razzo le bombole: evviva, ci stanno! Buon segno.
Mhhhh.
Forse.
Gasati di questa prima importante vincita morale, ecco arrivare la seconda sfida: attaccarla al gancio traino dell'auto.
Facile, solitamente, peccato che è stata parcheggiata in discesa e l'auto è pure di traverso in leggera salita. Molla il freno a mano dell'Armadilla, tira il freno, molla, tira, molla. Ruota, spingi, spingi, spingi, spingi, ssssppppp ok, ferma!
Agganciata, pronti, 1 2 3 stella! Via, si parte!
Crik, crok, crik, crok. Lo stabilizzatore nuovo ci delizia di croccheggianti ma poco rassicuranti scricchiolii, ma sappiamo benissimo che è normale (almeno così dice il simpatico venditore).
Prima tappa, parcheggione li vicino per far pratica di manovre in retromarcia. Proviamo entrambi alcune volte. Effettivamente in retro è un casino: se lei tende a sterzare il culo verso destra, per correggere non devi girare il volante a sinistra, come faresti con la sola auto, bensì a destra! Controintuitivo al 100%.
Immaginate i casini ed i commenti. Sembravamo fantozzi al cubo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato, mi sono confuso, dovevi sterzare a  destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato ancora, mi sono confuso, dovevi sterzare a  destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Noooo, devi sterzare a sinistra! Si, così. Vai. No, no, ferma! Ho sbagliato ancora, mi sono confuso un'altra volta, dovevi sterzare a  destra! Accidenti, torna avanti e ricomincia daccapo.
Avremo sbagliato 3 o 4 volte di fila, sempre nello stesso identico modo e facendo sempre le stesse manovre errate di correzione. Due imbecilli spatentati... 
:-( 
:-) 
Finite le prove in retro, la maggior parte fallimentari, prendiamo l'autostrada, direzione EST...di Giava
Oltre al crik e crok, arrivano però anche i primi groan dallo stomaco e subito ci siamo fermati in Autogrill ( proprio in versione "Singuegn").
Panino veloce e brooom ancora verso EST, alla ricerca di altri Km di rodaggio, e di un'altra piazzola per salire finalmente sull'Armadilla, per controlli, sistemazioni e...godercela in tutta la sua e nostra intimità.
Ci fermiamo a Desenzano, ovviamente zona TIR visto che superiamo i 10m di carovana. Che emozione!




Sistemazioni varie, prova fornelli, stufa, frigorifero. Tutto procede bene e respiriamo già aria di casa. Finiti i lavoretti ecco che arriva il vero relax time: gelato seduti nella dinette!
Anche se era un normale cornetto industriale, solita marca, ci siamo veramente gustati ogni istante di questo stop. Rimarranno tutti scolpiti in questi bit (finchè Google vorrà). Veramente godurioso: gelato al nuovo gusto plein air, in vendita solo nelle migliori fantasticherie di strada.
Certo, non è sicuramente un gelato low cost: tra ticket A4 e benzina, il gelato ci è costato molto più di una coppa del nonno in piazza S.Marco, ma volete mettere? Il confronto non regge proprio! (e poi la coppa del nonno non mi piace)
Post goduria inizia il rientro e, da veri piloti fighi ed esperti trainatori (dimensioni auto 1,9m x 3,9m, larghezza roulotte 2,3m x 6,5m), arriva l'idea del secolo: esco un paio di caselli prima, così faccio anche pratica di strade di paese.
Appena usciti tolgo lo stabilizzatore, perchè il crik e crok aveva troppo del macabro e passare lentamente in paese con quei rumori non sarebbe stato piacevole per il ns. spirito. E poi senza la scritta Fam.Addams non avrebbero capito.
Ad ogni modo: Giammaipiùpiù uscire alla cieca!
Uscita Palazzolo, con passaggio in centro al paese, e anche per quel malefico ponticello microscopico sull'Oglio, costruito in vera strizza d'acciaio, verde speranza di passare: probabilmente la roulotte si è ristretta anche lei quando ho trattenuto il fiato alla curvetta finale (si, proprio così, un ponte curvo!!!!)... Fiuuuuuuuuuu, passati per un pelo di cammello tibetano!
I primi 150 Km di rodaggio sono andati. Adesso ne faremo magari ancora un paio simili e poi il grande tour a Pasqua: 5420 Km pianificati di roulotte (e circa altrettanti di sola auto), 60 notti, 175 ore di guida con traino e con Chen appresso.
Chissà quante ernie in omaggio.
Rattle rattle, ewwiwa ewwiwa!


sabato 15 marzo 2014

Criminale beccato a Palazzago

Finalmente una storia criminale a lieto fine grazie alla perseveranza e caparbietà delle forze di giustizia. Anche a Palazzago possiamo quindi tirare un sospiro di sollievo. Dopo 14 anni di indagini, 470 ore di appostamenti, un'innumerevole quantità di interrogatori, è stato possibile incastrare una delle più grandi organizzazioni criminali di tutti i tempi, al confronto della quale la mafia e la 'ndrangheta sono solo dei ragazzini che rubano caramelle.
Si stimano diversi milioni di criminali affiliati a questa organizzazione, talmente segreta che non si conosce ancora nemmeno il nome.
L'indagine che ha permesso il colpo di svolta delle indagini si è conclusa a fine febbraio di quest'anno, quando fortunatamente uno degli investigatori ha notato un dettaglio fondamentale legato alla refurtiva. Non possiamo approfondire i dettagli in quanto ancora precettata e con il segreto d'ufficio, ma sappiamo per certo che è stato un banale errore di tempistica di uno dei criminali a determinare la riuscita dell'operazione.
Grazie alla tenacia degli investigatori, ormai stremati dopo anni di indagini senza risultati, è stato possibile non solo recuperare prontamente parte della refurtiva, nascosta in attesa di chissà quale utilizzo o destinazione, ma anche individuare con certezza pressoché assoluta uno dei principali ladri della zona.
Processato per direttissima, è stato però rilasciato subito in quanto, incredibilmente, non è stata sporta denuncia dalle vittime del furto. Si sospetta così una qualche forma di ricatto, magari morale, ma non avendo prova alcuna non è stato possibile trattenerlo. 
La refurtiva è stata analizzata e poi restituita ai legittimi proprietari, che hanno così potuto chiudere una dolorosissima ferita.

Di seguito mostriamo la refurtiva ritrovata in un nascondiglio di fortuna, creato dal criminale proprio nel giardino dell'abitazione delle vittime, e, più sotto, il criminale in primo piano, che non si dichiara assolutamente colpevole, ribadendolo con un fragoroso e chiarissimo BAU.

Anche il caso dei calzini vedovi, uno dei misteri più misteriori di sempre, è stato finalmente risolto. Evviva !